Malta da scavo da 240 mm

La malta scavo da 240 mm era una malta francese di grosso calibro che fu utilizzata durante la prima guerra mondiale da Francia, Italia, Stati Uniti e Austria-Ungheria.

All'inizio della prima guerra mondiale, la società Batignolles ha lavorato allo sviluppo di un mortaio con un calibro di 240 mm per distruggere le posizioni fortemente fortificate.

Nel 1915 il mortaio fu presentato per la prima volta all'esercito francese. Erano convinti della potenza di penetrazione delle granate da 87 chilogrammi e hanno ordinato la produzione in serie.

Il 25 settembre 1915, i mortai furono utilizzati per la prima volta durante l'offensiva dello Champagne. Poiché le posizioni tedesche erano più fortemente fissate e quindi più difficili da distruggere di quanto si pensasse in origine, nella produzione successiva fu costruita una versione a lungo termine, che poteva sparare conchiglie più grandi.

L'esercito francese utilizzò questi mortai fino al 1917, quando i tedeschi cominciarono a distribuire le loro posizioni in modo più ampio e quindi offrire meno bersagli per i mortai. Quando nel 1918 fu parzialmente raggiunto lo sfondamento di alcune sezioni del fronte tedesco e il movimento fu riportato alla guerra di posizione, i mortai furono quasi completamente ritirati dal fronte.

 

 

Un soldato inglese esamina un mortaio francese da 240 mm

 

Un soldato francese ispeziona un mortaio distrutto di 240 mm

 

 

Oltre che in Francia, la malta è stata costruita anche negli Stati Uniti e in Italia. Negli Stati Uniti l'azienda David Luptons Sons and Co ha prodotto le malte per il Coast Artillery Corps. Tuttavia, non si sa nulla di un'operazione sul fronte occidentale in Europa.

L'Italia ha prodotto sia la versione corta che la versione lunga della malta. Inoltre, è stata sviluppata e prodotta una versione propria. Dopo che l'Italia entrò in guerra contro l'Impero tedesco e l'Austria-Ungheria, molti dei mortai furono catturati dalle truppe austriache. Essi fecero ricostruire i mortai nelle loro fabbriche e utilizzarono i mortai catturati contro l'esercito italiano.

 

 

Malta americana da 240 mm

 

I soldati americani caricano un mortaio da 240 mm

 

Malta americana da 240 mm

 

Malta italiana da 240 mm catturata

 

Malta italiana da 240 mm catturata

 

 

 

Scheda tecnica:

Individuazione: Malta da scavo da 240 mm
Paese di produzione: Francia
USA
Italia
Austria-Ungheria
Anno di introduzione: 1915
Numero: sconosciute
Calibri: 240 mm
Lunghezza del tubo: 2 metri
(versioni più tardive di lunga durata di più)
Fascia: Massimo 2.000 metri
Peso: 866 chilogrammi

 

 

 

 

 

Qui potete trovare la letteratura giusta:

 

Le trattrici italiane della grande guerra. Il traino meccanico delle artiglierie dalle origini al 1918

Le trattrici italiane della grande guerra. Il traino meccanico delle artiglierie dalle origini al 1918 Copertina flessibile – 15 set 2014

Storia dei mezzi meccanici che hanno permesso lo spostamento veloce di artiglierie - ma anche di uomini e materiali - da una parte all'altra del fronte italiano nella Prima Guerra Mondiale.

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Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica. Ediz. illustrata: 1

Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica. Ediz. illustrata: 1 Copertina rigida – 1 gen 2011

Tecnica, munizionamento e industria bellica alla prova dell'uso in prima linea per l'appoggio della fanteria e delle squadre d'assalto.

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Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica: 2

Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica: 2 Copertina rigida – 1 gen 2012

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Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra

Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra Copertina flessibile – 11 lug 2017

Furono tra i protagonisti militarmente rilevanti della battaglia dell’Ortigara, ma la loro presenza è passata sostanzialmente sotto silenzio. Le artiglierie ferroviarie francesi ritrovano ora il ruolo che gli spetta nella storia del conflitto lungo il fronte italiano grazie a Luca Girotto e Luigino Caliaro, autori di “Fuoco sull’Ortigara”. 168 pagine a colori, formato 21×23, che con il supporto di oltre 140 straordinarie foto in gran parte inedite e grazie a documenti usciti dagli archivi d’oltralpe documentano per la prima volta una storia mai scritta prima.Spiegano gli autori: in previsione della battaglia dell’Ortigara, gli accordi tra alleati prevedevano l’arrivo di un appoggio d’artiglieria francese a supporto dell’offensiva. Per varie ragioni, soprattutto per non privarsi di artiglierie campali assolutamente indispensabili sul fronte occidentale, la scelta francese ricadde sull’invio di alcune imponenti artiglierie ferroviarie pesanti. Per immaginare quale impatto possono aver avuto sui contemporanei è sufficiente guardare gli scatti ritrovati da Girotto e Caliaro che documentano la mole colossale di cannoni come quelli da 320 mm M.le 70-93 su affusto Schneider con una lunghezza complessiva della struttura di quasi 26 metri per 162.000 kg di peso.

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Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano

Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano Copertina flessibile – 10 apr 2018

Sullo specifico argomento esistono solo un numero sorprendentemente ridotto di lavori limitati all'ambiente alpino e all'artiglieria da montagna ma altri aspetti, come l'artiglieria coloniale e l'artiglieria someggiata non alpina sono rimasti in gran parte inesplorati. Ecco quindi un interessante e inedito studio sulla storia di tutte le artiglierie someggiate dell'Esercito Italiano, a partire dalle guerre risorgimentali e fino ai giorni nostri, illustrato con un'importante numero di fotografie, stampe e disegni.

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