QF 6 libbre 6 CWT Hotchkiss

Il QF 6 libbre 6 CWT Hotchkiss era originariamente un fucile navale, che è stato adattato per lo sviluppo dei serbatoi Mark I e utilizzato come fucile per le versioni maschili. 

Nel 1885 l'azienda Elswick sviluppò il QF 6 libbre Hotchkiss e lo introdusse come fucile navale per la Royal Navy britannica. All'inizio del 1917 il direttore del reparto rifornimento serbatoi Albert Gerald Stern presentò i requisiti del Mark IV per l'ulteriore sviluppo dei serbatoi Mark III.

L'armamento principale della versione maschile dovrebbe essere il potente QF 6 libbre Hotchkiss della Royal Navy, disponibile in numero sufficiente. Questi devono essere adattati di conseguenza ancora alle esigenze di un serbatoio, riducendo soprattutto la lunghezza.

Il tubo accorciato ha ridotto la velocità del muso, ma poiché i serbatoi erano destinati ad attaccare solo le posizioni delle mitragliatrici e gli accessori leggeri, la potenza di penetrazione era sufficiente per questo scopo.

Un totale di 3.984 pezzi del cannone navale sono stati costruiti, quanti di essi sono stati convertiti per i carri armati Mark IV non è noto.

Dopo la prima guerra mondiale la maggior parte dei fucili sono stati scartati e rottamati. Alcuni rimasero in Gran Bretagna e furono usati con lo scoppio della seconda guerra mondiale per armare i treni corazzati. I soldati polacchi, che erano fuggiti in Gran Bretagna dopo la capitolazione della Polonia, erano spesso impiegati come equipaggi operativi.

 

QF 6 libbre Hotchkiss pistola navale

QF 6 libbre Hotchkiss pistola navale

 

QF 6 libbre da 6 CWT Hotchkiss in un serbatoio Mark V

QF 6 libbre da 6 CWT Hotchkiss in un serbatoio Mark V

 

Un fucile QF 6 libbre da 6 CWT Hotchkiss su un treno blindato, Scozia nel febbraio 1941

Un fucile QF 6 libbre da 6 CWT Hotchkiss su un treno blindato, Scozia nel febbraio 1941

 

 

 

Scheda tecnica:

Individuazione: QF 6 libbre 6 CWT Hotchkiss
Paese di produzione: Gran Bretagna
Anno di introduzione: 1917
Quantitativo: sconosciute
Calibri: 57 mm
Lunghezza del tubo: 1,52 metri
Fascia: Massimo 6.675 metri
Peso: sconosciute

 

 

 

 

 

Qui potete trovare la letteratura giusta:

 

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Le trattrici italiane della grande guerra. Il traino meccanico delle artiglierie dalle origini al 1918 Copertina flessibile – 15 set 2014

Storia dei mezzi meccanici che hanno permesso lo spostamento veloce di artiglierie - ma anche di uomini e materiali - da una parte all'altra del fronte italiano nella Prima Guerra Mondiale.

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Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica. Ediz. illustrata: 1 Copertina rigida – 1 gen 2011

Tecnica, munizionamento e industria bellica alla prova dell'uso in prima linea per l'appoggio della fanteria e delle squadre d'assalto.

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Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica: 2

Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica: 2 Copertina rigida – 1 gen 2012

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Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra

Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra Copertina flessibile – 11 lug 2017

Furono tra i protagonisti militarmente rilevanti della battaglia dell’Ortigara, ma la loro presenza è passata sostanzialmente sotto silenzio. Le artiglierie ferroviarie francesi ritrovano ora il ruolo che gli spetta nella storia del conflitto lungo il fronte italiano grazie a Luca Girotto e Luigino Caliaro, autori di “Fuoco sull’Ortigara”. 168 pagine a colori, formato 21×23, che con il supporto di oltre 140 straordinarie foto in gran parte inedite e grazie a documenti usciti dagli archivi d’oltralpe documentano per la prima volta una storia mai scritta prima.Spiegano gli autori: in previsione della battaglia dell’Ortigara, gli accordi tra alleati prevedevano l’arrivo di un appoggio d’artiglieria francese a supporto dell’offensiva. Per varie ragioni, soprattutto per non privarsi di artiglierie campali assolutamente indispensabili sul fronte occidentale, la scelta francese ricadde sull’invio di alcune imponenti artiglierie ferroviarie pesanti. Per immaginare quale impatto possono aver avuto sui contemporanei è sufficiente guardare gli scatti ritrovati da Girotto e Caliaro che documentano la mole colossale di cannoni come quelli da 320 mm M.le 70-93 su affusto Schneider con una lunghezza complessiva della struttura di quasi 26 metri per 162.000 kg di peso.

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Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano

Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano Copertina flessibile – 10 apr 2018

Sullo specifico argomento esistono solo un numero sorprendentemente ridotto di lavori limitati all'ambiente alpino e all'artiglieria da montagna ma altri aspetti, come l'artiglieria coloniale e l'artiglieria someggiata non alpina sono rimasti in gran parte inesplorati. Ecco quindi un interessante e inedito studio sulla storia di tutte le artiglierie someggiate dell'Esercito Italiano, a partire dalle guerre risorgimentali e fino ai giorni nostri, illustrato con un'importante numero di fotografie, stampe e disegni.

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