Corazzata HMS Ajax

La corazzata HMS Ajax apparteneva alla classe King George V ed era l'ultima delle quattro navi costruite di questa classe. 

 

Lancio e progettazione:

Le navi della classe King George V erano basate sul modello precedente della classe Orion e appartenevano alle corazzate Dreadnought. A differenza della classe Orion, l'armatura è stata notevolmente rinforzata, in particolare l'armatura laterale e l'armatura subacquea. Ciò dovrebbe garantire una migliore protezione sia dai siluri che dalle miniere marine.

Come armamento principale servito 10 × 34,3 centimetri L/45 pistole
in cinque torri doppie. Questi sono stati utilizzati anche in precedenza, ma le armi attuali avevano una munizioni migliori, che era più pesante, ma aveva più potere penetrante.

Per distinguere le navi l'una dall'altra, avevano anelli bianchi sui camini. Tuttavia, l'HMS Ajax non portava un anello.

L'HMS Ajax è stato lanciato il 21 marzo 1912 e messo in servizio il 31 ottobre 1913.

 

 

Corazzata HMS Ajax

Corazzata HMS Ajax

 

Torrette anteriori HMS Ajax

Torrette anteriori HMS Ajax

 

Corazzata HMS Ajax

Corazzata HMS Ajax

 

 

 

Uso in guerra:

Dopo la messa in servizio la nave è stata assegnata alla seconda squadra di corazzata della Gran Flotta Britannica e ha seguito i viaggi di prova e di prova, che sono stati completati fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Durante la guerra, HMS Ajax ha partecipato alla battaglia di Skagerrak dal 31 maggio al 1° giugno 1916. Anche se la nave è stata una delle prime navi britanniche a vedere le navi tedesche e aprire il fuoco, non è riuscito a segnare. In cambio, l'Ajax stesso è rimasto intatto.

La battaglia di Skagerrak che fu l'unica battaglia alla quale la nave prese parte. Rimase nel porto di Scapa Flow fino alla fine della guerra.

 

 

 

Dispiegamento postbellico:

Dopo la prima guerra mondiale, la HMS Ajax fu assegnata alla flotta britannica del Mediterraneo e partecipò a diverse operazioni contro i bolscevichi in Russia e i nazionalisti turchi nel Mar Nero e nel Mar di Marmara.

Con l'aiuto dell'Ajax, l'ultimo sultano dell'Impero Ottomano fuggì in esilio.

Nell'aprile 1924 la nave fu spostata di nuovo a Devonport, dove fu assegnata alla flotta di riserva.

 

 

 

Ubicazioni:

Dopo il ritiro la HMS Ajax fu venduta il 10 dicembre 1926 alla società Alloa Shipbreaking Co. che la demolì il 14 dicembre 1926 a Rosyth.

 

 

 

Dati della nave:

Nome:  

HMS Ajax

Terra:  

Gran Bretagna

Tipo di nave:  

Corazzata

Classe:  

King-George-V-Classe

Cantiere:  

Scott's Ship Yard, Greenock River Clyde

Costi di costruzione:  

sconosciute

Varo:  

21 marzo 1912

Messa in servizio:  

31 ottobre 1913

Ubicazioni:  

Rottame del 14 dicembre 1926 a Rosyth

Lunghezza:  

182,1 metri

Larghezza:  

27,1 metri

Bozza:  

Massimo 8,74 metri

Spostamento:  

Massimo 25.700 tonnellate

Guarnigione:  

759-782 uomini

Guida:  

4 set di turbine a vapore Parsons

18 Caldaia a vapore Yarrow
in 4 locali caldaia

Potere:  

27.000 WPS

Velocità massima:  

21,7 nodi

 

Armamento:

 

10 × 13,5" (343 mm) L/45
in 5 torri doppie

16 × 4" (102 mm) L/50
in 16 supporti singoli

3 × 21" (533 mm) Tubi a siluro
2 lati, 1 posteriore

Corazza:  

Protettore corazzato della cintura
Arco: 102 mm
Corpo anteriore: 152 mm
Posteriore: 64 mm

Armatura laterale
Da 203 mm a 304 mm

Ponte blindato
Da 25 mm a 102 mm

Letti bar
Da 229 mm a 254 mm

Torrette
279 mm

 

 

 

 

 

Qui potete trovare la letteratura giusta:

 

Aspetti marittimi della prima guerra mondiale

Aspetti marittimi della prima guerra mondiale Copertina flessibile – 20 nov 2018

Quando si parla di Prima Guerra Mondiale nella mente appaiono immagini raffiguranti cruenti combattimenti terrestri, i gas, la sofferenza della vita in trincea o sulle montagne innevate, dimenticando che la Prima Guerra Mondiale ha avuto una dimensione marittima non secondaria rispetto a quella terrestre, anzi. Appunto in questo sta la peculiarità dell'opera, che guarda e interpreta gli eventi politico-strategici da un punto di vista marittimo, spesso trascurato da molti storici, che privilegiano una visione "terrestre" di quella grande tragedia, non evidenziando a sufficienza che essa fu per gran parte provocata dalla rivalità sui mari e risolta dall'esercizio del potere marittimo dell'Intesa. Prima ancora che si scatenasse il conflitto, infatti, quelli che sarebbero diventati gli opposti schieramenti si confrontarono duramente sul mare con la "diplomazia delle cannoniere", per assicurarsi la libertà di navigazione e il libero accesso alle fonti di materie prime, ponendo sostanzialmente le premesse per il successivo scontro armato. Dopo lo scoppio delle ostilità, la lotta sul mare ha influito in maniera determinante sull'esito della guerra stessa, tant'è vero che il dominio dei mari da parte dell'Intesa e dei suoi alleati ha impedito che le Potenze Centrali potessero disporre di regolari rifornimenti, causando la loro sconfitta per esaurimento delle risorse. In tale ambito, il ruolo strategico dell'Italia è stato estremamente rilevante, nonostante l'esiguità dei mezzi e la relativa modestia delle risorse. Attingendo da fonti inedite, ma sicuramente autorevoli, il libro ripercorre gli eventi politico-marittimi precedenti allo scoppio delle ostilità, narra gli aspetti strategici dei principali scontri navali e illustra le principali ripercussioni politico-strategiche del conflitto. A 100 anni dalla fine di quell'inutile strage, il messaggio che il libro vuole trasmettere, attraverso la descrizione e la lettura degli eventi politico-strategici, è che gli aspetti marittimi hanno influito in maniera determinante sia sull'esplosione del conflitto che sulle successive vicende terrestri e che la Grande Guerra, ancora oggi, ha ancora molto da insegnare a chi desidera comprenderne le motivazioni reali, per evitare di compiere gli stessi errori.

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Navi al fronte. La marina italiana e la grande guerra

Navi al fronte. La marina italiana e la grande guerra Copertina flessibile – 8 lug 2015

Le date, i nomi, gli avvenimenti più importanti e i fatti poco conosciuti della storia della Regia Marina durante la Prima guerra mondiale. Dal 24 maggio del 1915 e per 41 mesi di conflitto la Marina italiana ebbe un ruolo da protagonista a dimostrazione che la Grande Guerra non si combatté solo nelle trincee e sulle montagne. La Marina adottò una strategia di attesa e di deterrenza basata sulla conquista del potere marittimo in Adriatico, di cui lo sbarramento del Canale d'Otranto fu il più fulgido esempio. Grazie all'ammiraglio Paolo Thaon di Revel la Marina approntò le misure necessarie per difendere il patrimonio culturale e artistico italiano a partire da Venezia. A questo si aggiunsero vere e proprie operazioni che oggi definiremmo di carattere umanitario quale il salvataggio del popolo e dell'esercito serbo, la cessione di alcune navi per accogliere trovatelli, orfani, figli di pescatori morti in guerra o in mare seguito di naufragio. Grazie al contributo della Marina nacquero le "navi-asilo" che a Genova, Bari, Napoli e Venezia "arruolarono" alla cultura del mare tanti "marinaretti" sottraendoli alla strada, alla fame e alla criminalità. Non mancarono, infine, le eroiche e ardite operazioni, come la famigerata "beffa di Buccari", l'impresa di Pola e la difficile operazione di Premuda, che la Marina Militare ancora oggi celebra ogni 10 giugno come festa di Forza Armata, ad opera di Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo al comando dei MAS 15 e MAS 21.

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Battaglie sconosciute. Storia della Regia Marina durante la grande guerra

Battaglie sconosciute. Storia della Regia Marina durante la grande guerra Copertina flessibile – 22 apr 2014

"Battaglie sconosciute" è la storia di tutte le 40 azioni di superficie combattute in Adriatico dalla Regia Marina durante la Grande Guerra. Alcune non erano mai state ricordate neppure nelle opere ufficiali (risalenti a loro volta a settant'anni fa) e nessuna era stata messa puntualmente a confronto con la contemporanea documentazione originale della marina austro-ungarica. Il quadro, finalmente completo, che emerge è quello di una guerra molto diversa da quello che la vulgata corrente ha ricordato, distrattamente, per un secolo. Questo libro è però anche un'analisi inaspettata, a cent'anni dal primo conflitto mondiale, in merito ai veri ruoli rivestiti da amici e nemici nel corso di quella strana guerra. Basato su fonti originali e su una ricca documentazione d'archivio "Battaglie sconosciute" può essere definito un saggio non convenzionale soltanto perché non indulge alla retorica del tempo, ma affronta a mente fredda anche le quantità economiche, politiche, diplomatiche e spionistiche che fanno, silenziosamente, da sfondo a qualsiasi guerra sul mare.

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Storia delle navi da guerra. Ediz. illustrata

Storia delle navi da guerra. Ediz. illustrata Copertina rigida – 31 ott 2004

Nate come strumento per affermare la potenza navale di una nazione, le navi da guerra erano in origine poco più che navi mercantili armate con archi e balestre. I rapidi sviluppi tecnologici della nautica portarono alla nascita delle prime vere navi da combattimento, sebbene ancora limitate nella loro capacità offensiva e raggio d'azione. Le tattiche di battaglia navale restarono pertanto inalterate per più di 1500 anni. Il primo vero cambiamento avvenne con l'introduzione della polvere da sparo, che rese possibile alle navi di attaccare a distanza e di elevare i cannoni al rango di armi principali. Il ventesimo secolo celebrerà la trasformazione definitiva della marina militare.

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