Il malta da 270 mm modèle 1885 apparteneva ad una serie di artiglieria pesante richiesta dall'esercito francese per le guerre future dopo la perduta guerra franco-prussiana.
Dopo la guerra franco-prussiana dal 1870 al 1871 e la sconfitta contro la Germania, l'esercito francese dovette ricostruirsi e ristrutturarsi.
La neocostituita Commissione d'Artiglieria ordinò quindi l'11 maggio 1874, l'11 maggio 1874, armi pesanti di calibro 120 mm, 155 mm e 240 mm e malte di calibro 220 mm e 270 mm.
Il colonnello de Bange, che sviluppò anche altri cannoni d'artiglieria, iniziò poi la costruzione di un mortaio pesante con un calibro di 270 mm. A differenza dei suoi predecessori, la malta è stata realizzata interamente in acciaio per rendere la pistola più stabile e sicura. La culatta utilizzata è quella sviluppata dallo stesso de Bange. Il sistema di rinculo consisteva in un supporto ad U per pistola contenente il cilindro della canna e un piano di cottura leggermente inclinato con respingenti idraulici. Durante lo sparo delle granate, la velocità di rinculo potrebbe quindi essere notevolmente rallentata dal respingente e la malta potrebbe essere riportata nella sua posizione originale con i binari attaccati, in modo che l'arma non debba essere riaggiustata dopo ogni colpo.
Nel 1885 il mortaio fu presentato all'Alto Comando dell'esercito francese. Successivamente, un ordine è stato conferito per la costruzione di 32 mortai che sono stati utilizzati esclusivamente nelle fortezze francesi.
Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e l'inizio della Guerra del Fronte Occidentale nel 1915, divenne evidente che i fucili da campo leggero utilizzati dall'esercito francese erano inadeguati sia per la portata che per la penetrazione nelle posizioni fortificate tedesche. Si cominciò così a portare i fucili pesanti dalle fortezze al fronte.
A quel tempo, tutte le malte da 32 270 mm prodotte erano ancora disponibili. Questi possono essere smontati per il trasporto e portati in avanti con un totale di 4 carrelli e cavalli. Alcuni dei mortai erano anche montati su carri che correvano lungo i binari a scartamento ridotto francesi lungo il fronte. A differenza delle posizioni fisse, il montaggio non ha richiesto 8 ore, ma le malte potevano essere semplicemente spostate nella posizione corrispondente. Il trasporto delle munizioni necessarie potrebbe essere effettuato anche su rotaie.
Tutti i 32 mortai rimasero sul fronte occidentale fino alla fine della guerra. Dopo la guerra questi non furono più utilizzati dall'esercito francese a causa del loro breve raggio d'azione.
Scheda tecnica:
Individuazione: | Malta da 270 mm modèle 1885 |
Paese di produzione: | Francia |
Anno di introduzione: | 1885 |
Numero: | 32 pezzi |
Calibri: | 270 mm |
Lunghezza del tubo: | 3,35 metri |
Fascia: | Massimo 8.000 metri |
Peso: | 16,5 tonnellate |
Qui potete trovare la letteratura giusta:
Le trattrici italiane della grande guerra. Il traino meccanico delle artiglierie dalle origini al 1918

Le trattrici italiane della grande guerra. Il traino meccanico delle artiglierie dalle origini al 1918 Copertina flessibile – 15 set 2014
Storia dei mezzi meccanici che hanno permesso lo spostamento veloce di artiglierie - ma anche di uomini e materiali - da una parte all'altra del fronte italiano nella Prima Guerra Mondiale.
Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica. Ediz. illustrata: 1

Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica. Ediz. illustrata: 1 Copertina rigida – 1 gen 2011
Tecnica, munizionamento e industria bellica alla prova dell'uso in prima linea per l'appoggio della fanteria e delle squadre d'assalto.
Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica: 2
Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra

Fuoco sull'Ortigara. Artiglieria pesante e aviazione nella grande guerra Copertina flessibile – 11 lug 2017
Furono tra i protagonisti militarmente rilevanti della battaglia dell’Ortigara, ma la loro presenza è passata sostanzialmente sotto silenzio. Le artiglierie ferroviarie francesi ritrovano ora il ruolo che gli spetta nella storia del conflitto lungo il fronte italiano grazie a Luca Girotto e Luigino Caliaro, autori di “Fuoco sull’Ortigara”. 168 pagine a colori, formato 21×23, che con il supporto di oltre 140 straordinarie foto in gran parte inedite e grazie a documenti usciti dagli archivi d’oltralpe documentano per la prima volta una storia mai scritta prima.Spiegano gli autori: in previsione della battaglia dell’Ortigara, gli accordi tra alleati prevedevano l’arrivo di un appoggio d’artiglieria francese a supporto dell’offensiva. Per varie ragioni, soprattutto per non privarsi di artiglierie campali assolutamente indispensabili sul fronte occidentale, la scelta francese ricadde sull’invio di alcune imponenti artiglierie ferroviarie pesanti. Per immaginare quale impatto possono aver avuto sui contemporanei è sufficiente guardare gli scatti ritrovati da Girotto e Caliaro che documentano la mole colossale di cannoni come quelli da 320 mm M.le 70-93 su affusto Schneider con una lunghezza complessiva della struttura di quasi 26 metri per 162.000 kg di peso.
Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano

Basti in groppa! L'artiglieria someggiata dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano Copertina flessibile – 10 apr 2018
Sullo specifico argomento esistono solo un numero sorprendentemente ridotto di lavori limitati all'ambiente alpino e all'artiglieria da montagna ma altri aspetti, come l'artiglieria coloniale e l'artiglieria someggiata non alpina sono rimasti in gran parte inesplorati. Ecco quindi un interessante e inedito studio sulla storia di tutte le artiglierie someggiate dell'Esercito Italiano, a partire dalle guerre risorgimentali e fino ai giorni nostri, illustrato con un'importante numero di fotografie, stampe e disegni.
This post is also available in:
Deutsch (Tedesco)
English (Inglese)
Français (Francese)
简体中文 (Cinese semplificato)
Русский (Russo)
Español (Spagnolo)
العربية (Arabo)